In Programmazione

LA TOMBA DELLE LUCCIOLE

La Tomba delle Lucciole è un film di animazione del 1988 diretto da Isao Takahata e tratto dal romanzo autobiografico di Nosaka Akiyuki.
Ambientato a Kobe durante l’estate del 1945, verso la fine della seconda guerra mondiale, quando le forze armate americane intensificano i bombardamenti con bombe incendiarie sul Giappone, il film vede protagonista Seita, un ragazzino di 14 anni che con la sorellina Setsuko di 4 anni tenta di sfuggire alla morte cercando di raggiungere il rifugio antiaereo insieme al resto degli abitanti del suo villaggio.
Immensi incendi distruggono la città ed interi villaggi, le cui case sono state costruite principalmente in legno. Il padre, ufficiale della marina imperiale giapponese, è impegnato in guerra e la madre, in quanto malata di cuore, è partita poco prima verso il rifugio. Purtroppo lungo la strada è rimasta vittima di un esplosione riportando gravi ustioni su tutto il corpo ed è stata ricoverata in un capanno allestito per ospitare temporaneamente i feriti.
Seita viene avvisato e si precipita al capezzale della madre nei suoi ultimi momenti di vita.
Per le strade del villaggio, dopo il bombardamento, gli abitanti cercano tra le vittime i propri parenti sopravvissuti. Una zia dei due bambini li ospita a casa; la parente malgrado abbia deciso di tenerli a casa, evidenzia una certa insofferenza dimostrandosi una persona insensibile e che non perde occasione per rimproverarli, nonostante veda Seita occuparsi della sorellina piccola e delle sue necessità.
All’ennesimo rimprovero della zia per futili motivi, decide di andare via da quella casa con la sua sorellina. La zia non batte ciglio anzi, sembra sollevata. I due bambini trovano vicino al mare un riparo e cercano con quelle poche cose che sono riusciti a trasportare con sé, di renderlo il più confortevole possibile. I giorni passano e la situazione per le due creature innocenti di fronte alla miseria che dilaga è sempre più drammatica…

Durata: 90 minuti

HONEY DON’T

Honey Don’t!, il film diretto da Ethan Coen, racconta una storia ambientata nella polverosa cittadina di Bakersfield in California.
La giovane investigatrice privata Honey O’Donahue (Margaret Qualley) si ritrova invischiata in un caso che all’apparenza sembra solo l’ennesima morte accidentale. Ma nulla è come sembra. Quando il detective della omicidi Marty Metakawich (Charlie Day) la convoca, Honey riconosce subito il corpo. È Mia Novotny, una donna che l’aveva contattata poco prima di morire per chiederle aiuto. Decisa a scoprire la verità, Honey comincia un’indagine che la conduce in un mondo oscuro. Al centro di tutto c’è il Tempio delle Quattro Vie, una setta religiosa apparentemente innocua, ma in realtà guidata dal sinistro reverendo Drew Devlin (Chris Evans), che sfrutta la sua chiesa come copertura per un traffico di droga. Attorno a lui orbitano personaggi ambigui.
Tra questi ci sono Shuggie (Josh Pafchek), il suo fedele e spietato braccio destro, Chère (Lera Abova), il misterioso contatto francese del cartello e una serie di seguaci pronti a tutto, come un’adolescente Corinne (Talia Ryder), nipote di Honey. Mentre la rete si stringe e i cadaveri si moltiplicano, si scopre che l’uomo investito da un giovane spacciatore è il fidanzato del signor Siegfried (Billy Eichner), un altro cliente di Honey.
In parallelo, il rapporto tra Honey e il suo contatto in polizia, MG Falcone (Aubrey Plaza), si trasforma in un legame ambiguo, fatto di tensione e desiderio. Tra sparatorie, vendette, inseguimenti e rivelazioni, si sussegue un crescendo di colpi di scena che mette in crisi ogni certezza.

Durata: 90 minuti

DUSE

Duse, il film diretto da Pietro Marcello, racconta gli ultimi anni di Eleonora Duse (Valeria Bruni Tedeschi), leggendaria figura del teatro italiano e donna dal temperamento fiero e indomito, capace di lasciare un’impronta profonda nella storia culturale europea.
A narrare la sua storia è la voce della figlia, che rievoca gli ultimi giorni di una madre che, pur segnata dalla fine imminente, resta un’anima irrequieta, moderna e profondamente libera, distante dalle convenzioni e dalle ipocrisie del suo tempo. La sua carriera sembra ormai alle spalle, ma in un’Italia attraversata dalla violenza della Grande Guerra e dai primi segnali dell’oscurità fascista, Duse avverte il bisogno di tornare a teatro. Non è un ritorno nostalgico, ma un gesto necessario, l’ultimo tentativo di riaffermare se stessa, il proprio pensiero, la propria voce, in un mondo che cambia troppo in fretta e sembra voler cancellare tutto ciò per cui ha lottato: libertà, arte e identità. Spinta anche da gravi difficoltà economiche, Eleonora sceglie ancora una volta la scena come ultimo rifugio e campo di battaglia, spinta da un’urgenza interiore che trascende il successo o il riconoscimento. Il teatro diventa per lei un atto di resistenza, un luogo dove ogni parola pronunciata e ogni gesto compiuto assumono la forza di un’azione politica ed esistenziale.
Ma questa scelta radicale ha un costo. Gli affetti si allontanano, la salute si consuma, e il disincanto si insinua silenzioso, insinuandosi come una crepa invisibile. Eppure, fino all’ultimo, Eleonora resta fedele alla propria natura, non arretra di fronte al dolore né al declino, e affronta l’ultimo tratto del suo viaggio con la stessa intensità che ha sempre messo in scena. Perché si può rinunciare a tutto, persino alla vita, ma non alla propria integrità, che per lei coincideva con l’arte stessa.

ALPHA

Alpha, il film diretto da Julia Ducournau, racconta la storia di Alpha che ha tredici anni e vive sola con la madre in una città immaginaria degli anni Ottanta. Un luogo che richiama il caos e il fascino aggressivo della New York di quel tempo, tra graffiti, rumore e cemento.
È un’adolescente inquieta, piena di rabbia silenziosa e domande senza risposta, che osserva il mondo con occhi lucidi e disillusi. La loro quotidianità, già fragile, si incrina definitivamente il giorno in cui Alpha torna da scuola con un tatuaggio inciso sul braccio, simbolo di un disagio che non riesce a esprimere. Ma quello è solo l’inizio. Intorno a loro, un’epidemia invisibile si diffonde, è l’AIDS che inizia a divorare le vite di intere comunità, lasciando dietro di sé paura, silenzio e solitudine. Quando uno dei suoi genitori si ammala, Alpha si ritrova improvvisamente costretta a confrontarsi con il dolore, con il lutto e con l’idea spaventosa della morte, in un mondo che non fa sconti.
È la fine della sua infanzia. Tra rabbia e tenerezza, ribellione e paura, la storia di Alpha è quella di un’adolescenza spezzata e ricucita, in un mondo che sta cambiando troppo in fretta e non concede tregua.

Durata: 130 minuti

V.M. ANNI 14

LA VALLE DEI SORRISI

La Valle dei Sorrisi, il film diretto da Paolo Strippoli, si svolge nel remoto e apparentemente idilliaco paese di Remis. In questo villaggio tra le montagne senza tempo, la quiete regna sovrana e gli abitanti sembrano essere sempre felici.
Un luogo perfetto per Sergio Rossetti (Michele Riondino), un insegnante di educazione fisica dal passato tormentato, in cerca di una nuova vita e di un po’ di pace. Ma qualcosa, fin da subito, non torna. Tutto sembra troppo perfetto. È grazie all’incontro con Michela (Romana Maggiora Vergano), giovane proprietaria della locanda del paese, che Sergio inizia a intuire la verità che si cela sotto quella superficie rassicurante.
Ogni settimana, nella notte, l’intera comunità si raduna in un rito silenzioso e inquietante, tutti si mettono in fila per abbracciare un adolescente, Matteo Corbin (Giulio Feltri). Il ragazzo possiede un dono che gli permette di assorbire il dolore altrui. Un gesto che dona sollievo agli altri, ma che consuma lentamente lui. Sconvolto da questa scoperta, Sergio decide di opporsi alla follia collettiva e di salvare Matteo dal destino che gli è stato imposto. Ma il suo intervento scatena reazioni impreviste. Dietro l’apparente gentilezza del villaggio si nasconde un’oscura ossessione, e persino l’angelo di Remis, come viene chiamato il ragazzo, rivelerà un lato ambiguo.
Un viaggio disturbante nei meccanismi della sofferenza e della collettività, dove il confine tra guarigione e sacrificio, altruismo e violenza, diventa sempre più labile. Quanto dolore siamo disposti a infliggere, pur di liberarci del nostro?

Durata: 125 minuti

V.M. ANNI 14

DEMON SLAYER: KIMETSU NO YAIBA IL CASTELLO DELL’INFINITO

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Il Castello dell’Infinito, film diretto da Haruo Sotozaki, vede protagonista Tanjiro Kamado, un ragazzo unitosi a un’organizzazione dedita alla caccia dei demoni chiamata Demon Slayer Corps dopo che la sorella minore Nezuko è diventata una di questi mostri.
Acquisendo sempre più forza e approfondendo i legami di amicizia con i suoi compagni, Tanjiro ha combattuto molti demoni con i suoi commilitoni Zenitsu Agatsuma e Inosuke Hashibira. Il suo viaggio lo ha portato a combattere al fianco di alcuni spadaccini dei più alti ranghi della Demon Slayer Corps, gli Hashira, tra cui Flame Hashira Kyojuro Rengoku a bordo del Mugen Train, Sound Hashira Tengen Uzui nell’Entertainment District, Mist Hashira Muichiro Tokito e Love Hashira Mitsuri Kanroji nello Swordsmith Village.
Mentre gli Hashira e i membri della Demon Slayer Corps sono impegnati nell’Hashira Training, un allenamento fisico di gruppo in preparazione all’imminente battaglia contro i demoni, Muzan Kibutsuji si presenta alla Ubuyashiki Mansion. Con il capo della Demon Corps in pericolo, Tanjiro e gli Hashira accorrono al quartier generale, dove però per mano di Muzan Kibutsuji precipitano in un luogo misterioso. Lo spazio in cui Tanjiro e la Demon Slayer Corps sono piombati è la fortezza dei demoni: l’Infinity Castle. Il campo di battaglia è pronto e lo scontro finale tra la Demon Slayer Corps e i demoni si accende.

Durata: 155 minuti

THE CONJURING: IL RITO FINALE

The Conjuring: Il Rito Finale, il film diretto da Michael Chaves, segue gli esperti di fenomeni paranormali Ed e Lorraine Warren (Patrick Wilson e Vera Farmiga), ancora una volta a fronteggiare una nuova minaccia oscura, intraprendendo una lotta senza tregua contro le forze del male.
Il film è ambientato cinque anni dopo il processo ad Arne Johnson, noto come Demon Murder Trial, dove l’uomo è stato giudicato sulla base di una possessione demoniaca in atto al momento del reato contestato. I coniugi Warren hanno abbandonato l’attività di investigatori del paranormale per dedicarsi ai percorsi accademici, ma quando il lavoro inizia a scarseggiare decidono di seguire un ultimo caso. Si tratta della casa di Janet e Jack Smurl, che sembra essere abitata da un’entità soprannaturale…

Durata: 135 minuti

VIETATO MINORI ANNI 14

RICOMINCIO DA TAAAC!

Ricomincio da taaac!, film diretto da Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella, Davide Rossi, ha come protagonista l’attore Germano Lanzoni nei panni dell’iconico “Signor Imbruttito”, manager milanese purosangue noto anche come “Il Milanese Imbruttito”.
Questa volta il manager si ritrova in grossi guai, dopo aver lavoro, casa e famiglia a seguito dell’acquisizione della sua azienda da parte di una multinazionale americana, la Blacksun, molto attenta all’inclusione e alla sostenibilità. Per sbarcare il lunario, si ritroverà a fare il rider e altri lavori umili che da sempre ha disprezzato e dileggiato, in un divertente contrappasso dantesco. In sua compagnia di Martin (Maurizio Bousso), il ragazzo di origine africane al quale l’Imbruttito ha fatto una battuta razzista che gli è costata il posto di lavoro, che gli insegnerà qualcosa sui valori della vita semplice… forse.

Cast: 

Germano Lanzoni, Brenda Lodigiani, Maurizio Bousso, Valerio Airò, Laura Locatelli, Leonardo Uslengo, Renato Avallone, Paolo Calabresi, Francesco Mandelli, Martina Sammarco, Raul Cremona, Claudio Bisio

Regia: 

Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella, Davide Rossi

Distribuzione: 

MEDUSA

Prezzo Intero: 

€8.00

Prezzo Ridotto: 

€6.00

Prezzo Mercoledì: 

€6.00

Ridotto: Anziani (oltre i 65 anni) e Bambini sotto 10 anni
Mercoledi : escluso festivi / prefestivi, anteprime e 3d

Contatti

Multisala Moderno Sarzana
Via del Carmine, 35
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